Grafologia360 sbarca sulla carta stampata. Da luglio sarà protagonista del free press V Pocket magazine con una nuova rubrica “Colpi di penna” dedicata ai segreti della scrittura a mano.
Sfoglia la rivista al seguente link: V Pocket luglio.
In questo numero di luglio la dott.ssa Chiara Dalla Costa spiega cosa sia la grafologia e ne illustra le potenzialità. Buona lettura.
“Scrivere a mano? Non ricordo più come si fa, ora “scrivo” solo con la tastiera, e poi un po’ mi vergogno perché la mia scrittura è così brutta, “a zampa di gallina”, scrivo peggio di un medico!”
Difronte a foglio bianco e penna le persone adulte sono spesso riluttanti, un po’ perché i rimproveri della maestra sono ancora ben impressi, un po’ perché effettivamente nell’era digitale esistono molte meno occasioni di incontro uomo-penna.
Lo scrivere è una caratteristica prettamente umana, una volta acquisita non si può dimenticare, è come andare in bicicletta, dopo alcune “pedalate di penna” si ritorna in carreggiata sul foglio. Al giorno d’oggi si tende a trascurare la scrittura a favore dell’uso della tastiera, ma è un vero peccato… e non solo per i produttori di penne: studi scientifici di tutto il mondo dimostrano che l’essere umano riesce ad esprimersi meglio, con lessico più ricco e creativo, attraverso la manoscrittura anziché la digitazione…provare per credere!
L’analisi della scrittura, inoltre, ha da sempre affascinato filosofi, religiosi, scienziati e studiosi di varie parti del mondo e di ogni epoca perché dalla grafia è possibile decifrare l’animo umano. A tal proposito la Grafologia è quella “scienza umana” che studia la scrittura amano a partire dai primi scarabocchi del bambino fino ad arrivare alla calligrafia dell’adulto, al fine di estrapolare delle informazioni relative al carattere dello scrivente.
Una volta imparato a scrivere durante il periodo scolare, questo atto diventa automatico e non si presta più attenzione a come si tracciano i vari segni, ma al contenuto che si vuole trasmettere. Senza accorgercene personalizziamo in modo più o meno accentuato la forma o il modo di collegare tra loro le lettere, gli spazi tra le righe oppure fra le parole. Se osserviamo con attenzione i nostri appunti, quelli di amici o colleghi, possiamo facilmente costatare che tutti impariamo a scrivere rispettando un certo modello calligrafico, ma che nessuno scrive in modo uguale all’altro. La propria scrittura può apparire differente rispetto a quella del passato e può essere soggetta a cambiamenti anche nel corso della stessa giornata.
Quando si è di fretta la scrittura è spesso più “strapazzata”, mentre se si scrive su un diario l’effetto appare più “sciolto”. Se si deve lasciare un post-it al proprio superiore spesso si predilige lo “STAMPATELLO MAIUSCOLO” (in quanto scrittura “maschera”, più impersonale ma anche più leggibile), mentre quando si è stanchi le parole possono “afflosciarsi”. Tutti questi sono classici esempi di come cambia la scrittura a seconda del nostro umore perché non ci si comporta mai nello stesso modo, non si vivono gli eventi sempre con la stessa intensità ed emozione… e anche la scrittura conserva traccia del nostro stato d’animo!
Il principio alla base della grafologia risiede nel fatto che la grafia tracciata in modo spontaneo lascia nero su bianco segni altamente identificatori che distinguono non solo la scrittura di una persona rispetto ad un’altra, ma anche la differenza di personalità.
Nell’immaginario collettivo talvolta si pensa al grafologo come se fosse un mago o un indovino: niente di più falso! Il grafologo è in grado di metter in luce le caratteristiche di chi scrive con risvolti interessanti in ambito personale, scolastico, professionale e giudiziale. Il ruolo del perito grafologo, che verifica firme, testamenti e lettere anonime, è entrato a pieno titolo nelle aule del Tribunale ormai da molto tempo. In Francia, Belgio e Olanda la grafologia è molto impiegata per l’orientamento scolastico e la selezione del personale (in ItaliaAdriano Olivetti è stato tra i primi ad applicarla nei colloqui di assunzione), in Argentina il grafologo non è raro che lavori pure in equipe con il medico.
La scrittura presenta margini ai lati del foglio? Le lettere all’interno della parola sono legate le une alle altre o sono staccate tra di loro? C’è tanto o poco spazio tra una parola e l’altra? Le iniziali della firma sono particolarmente pronunciate?
Quelli sopra elencati sono solo alcuni dei “segni grafologici” che un grafologo studia per realizzare un’analisi grafologica di personalità o di coppia. Tantissime sono le informazioni che si possono desumere in termini di sensibilità, emotività, intelligenza, attitudini e propensioni. Si può capire, ad esempio, se chi scrive è dolce, comprensivo, se possiede una inclinazione artistica, se è geloso, violento, possessivo, se è in grado di instaurare una relazione solida e potenzialmente duratura, se la persona ha un’indole libertina o se è invece molto seria, come manifesta la sua passionalità, ecc…
Sebbene per effettuare un’analisi grafologica è importante che il foglio presenti determinate caratteristiche, tantissime informazioni si possono desumere anche da scarabocchi, appunti, segni a margine di libri, correzioni, firme, ecc…
Ecco la sfida per questa estate: spedire e richiedere ad amici e parenti una bella cartolina scritta a mano! Di sicuro sarà più apprezzata che un sms, è in perfetto stile Vintage…e sul prossimo numero di V Pocket saranno illustrati alcuni segni grafologici rintracciabili!
Se vuoi effettuare un’analisi grafologica individuale o di coppia, puoi contattare la dott.ssa Dalla Costa di Grafologia360: grazie alla sua esperienza pluriennale di grafologo professionista saprà come meglio consigliarti! Consulenza su tutto il territorio italiano.
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